L’organizzatrice del corteo No Green Pass di Novara: “Ma quale campo di concentramento, volevamo solo stare concentrati”

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Giusy Pace, è stata sua l’idea di sfilare con pettorina a strisce e filo spinato?

“Assolutamente sì e la rivendico”

Come le è venuto in mente di accostare l’immagine di chi è contro il Green Pass ai deportati ebrei?

“È un fraintendimento. Non volevamo accostarci agli ebrei, ma in generale ai deportati. Perché noi siamo la minoranza: ci definiscono terrapiattisti, no vax, fascisti..sono tutte storture. Ora anche gli ebrei: è pazzesco”

Scusi, cosa c’entra il campo di concentramento?

“Concentramento nel senso di concentrazione: noi ci siamo concentrati in uno spazio, per manifestare il nostro dissenso. Non volevamo paragonarci ad Aushwitz, se avessi voluto scegliere un campo avrei scelto Dachau in cui c’erano i politici, tutte le minoranze”

L’infermiera Giusy Pace 

E il filo spinato?

“È una protezione. Si mette per proteggere. Per noi aveva quel significato”

Si rende conto che è un’offesa alla memoria?

“Ma questo è assurdo: non mi aspettavo tutte queste polemiche. Noi volevamo rappresentare un’appartenenza: se potessi mi farei una spilletta perché abbiamo l’esigenza tra di noi di riconoscerci e condividere. Quale offesa? Noi abbiamo mandato messaggi di amore, non di odio. Dovevate essere lì per capire. C’era condivisione. Abbiamo concluso facendo l'”Om””

Nella locandina della manifestazione c’è persino il richiamo a “questo negozio è ariano”…

“Noi accostiamo il Green Pass alla tessera del pane del 1925. Stiamo vivendo un periodo storico molto pericoloso. Il passo dal 1925 al 1933 è veloce. Questo è solo il preludio. Ma vi sembra normale che sia necessaria una tessera per andare a lavorare? Che non siamo più liberi di accompagnare i nostri figli dentro la scuola?”

Novara, la comunità ebraica contro il corteo No Green Pass con il filo spinato: abuso e offesa alla Memoria

di

Carlotta Rocci

31 Ottobre 2021

Tra le tante critiche c’è quella di non conoscere la Storia, Cosa risponde?

“Rispondo che mio padre ha combattuto il fascismo, si è battuto per i nostri valori. Mi accusano di essere ignorante, ma non è così. Come è scritto nel manifesto: solo chi non capisce i legami con il passato, non si preoccupa di essere tesserato”

Lei è anche contro il vaccino?

“No, sono infermiera, vaccinata. Sono per la libertà di scelta. Ma sono contro il Green Pass, mi batto per la difesa della costituzione. Difendo i diritti e la libertà di scelta. E sono anche contro i tamponi fatti in questo modo: il naso delle persone non è stato creato per essere violato ogni 48 ore”

Alla luce delle polemiche che si sono scatenate, lo rifarebbe?

“Si rifarei tutto. Io per guardare al futuro guardo al passato: sono abituata così. Questo era un invito a ragionare e fare altrettanto. Ritengo che ora i tempi siano maturi: dobbiamo svegliarci. Siamo l’unico paese con il Green Pass e per questo tutta l’Europa ci guarda con preoccupazione: dobbiamo resistere e non possiamo soccombere”.

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