Lobby nera: indagata e perquisita ‘donna del trolley’, è la presidente dell’associazione culturale Italia-Georgia-Eurasia

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Nella valigia consegnata da Fanpage c’erano libri sull’Olocausto e la Costituzione e non i soldi, ma questo non ha impedito alla donna che ha ritirato il trolley che doveva contenere i finanziamenti per il “barone nero” Jonghi Lavarini, di ritrovarsi indagata per riciclaggio e finanziamento illecito ai partiti. La donna, Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, 36enne georgiana e presidente dell’Associazione culturale Italia – Georgia – Eurasia (AcIGEa), nonché collaboratrice di Jonghi Lavarini, nascosta dietro foulard e occhiali neri, andò a ritirarla in una via del centro di Milano. La georgiana è così la quarta persona indagata nell’inchiesta della procura di Milano, coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Piero Basilone e Giovanni Polizzi, che indagano per finanziamento illecito e riciclaggio. L’inchiesta nasce dall’indagine giornalistica della testata on line Fanpage su presunti fondi neri per la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le amministrative milanesi. Quando ritirò il 30 settembre il trolley dove i giornalisti di Fanpage, in realtà, invece di denaro avevano messo libri, Jonghi Lavarini osservava a distanza.

Definita sulla pagina Facebook del Movimento Internazionale Eurasiatico, la “tigre caucasica dagli occhi di ghiaccio”, Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri è vicina all’ex portavoce di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, il leghista al centro dell’inchiesta sull’incontro al Metropol di Mosca. Nel lussuoso albergo moscovita Savoini (insieme all’avvocato Gianluca Meranda e a un ex broker Francesco Vannucci) si incontrò con emissari del Cremlino, per intavolare una trattativa per una fornitura di petrolio che avrebbe dovuto far arrivare nelle casse del Carroccio per 65 milioni di dollari.

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Nell’ambito dell’inchiesta nata dalle immagini pubblicate da Fanpage, ieri il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha effettuato perquisizioni, oltre che nell’abitazione della donna, anche nell’associazione a lei riferibile, l’Associazione Culturale Internazionale Ecumenica Cristiana Italia Georgia Eurasia (Acigea). Sequestrati, oltre a documentazione cartacea, anche computer e dispositivi informatici. La donna si ritrova ora iscritta insieme Jonghi Lavarini, l’eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza e il commercialista Mauro Rotunno, per finanziamento illecito e riciclaggio. Le indagini puntano a verificare se le parole dei ‘protagonisti’, in particolare di Jonghi Lavarini, pronunciate nell’indagine di Fanpage, realizzata con un cronista infiltrato, sono solo millanterie oppure nascondono un sistema che ha funzionato in altri casi in quel modo. Nei video si parla di “lavatrici” per ripulire il denaro, di finanziamenti in nero e di soldi a “referenti politici”.

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Nei filmati vengono tirati in ballo (ma non risultano indagati) anche la neoconsigliera milanese di Fdi Chiara Valcepina e esponenti della Lega, tra cui il consigliere lombardo Max Bastoni, l’eurodeputata Silvia Sardone, l’ex europarlamentare Mario Borghezio e il consigliere di zona Stefano Pavesi. Nella seconda puntata, in particolare, è stato mostrato un incontro tra il cronista e Jonghi che chiedeva soldi, a suo dire, per “referenti politici”, facendo quattro nomi che Fanpage ha scelto di omissare. Il 30 settembre, a ridosso delle elezioni e dopo quell’incontro, Fanpage fece avere una valigia, ma al posto dei soldi, dentro c’erano la Costituzione e libri sull’Olocausto.

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