MILANO – Il mercato del lavoro continua lentamente a rimarginare la ferita aperta dal Covid e lo fa con un forte contributo dell’occupazione a termine. L’ultimo report trimestrale dell’Istat conferma le recenti tendenze dell’occupazione: nel terzo trimestre 2021 si registra un aumento di 121 mila occupati (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, e un aumento di 505 mila unità (+2,2%) rispetto al terzo trimestre del 2020. Il tasso di occupazione sale al 58,4% mentre il tasso di disoccupazione scende al 9,2%.
L’Istituto annota come l’aumento di circa mezzo milione di occupati sul luglio-settembre dell’anno scorso interessi “i dipendenti a tempo indeterminato (+228 mila, +1,5%) e, soprattutto, quelli a termine (+357 mila, +13,1%); per il decimo trimestre consecutivo si registra il calo degli indipendenti (-80 mila, -1,6%). La crescita dell’occupazione coinvolge sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale (+1,9% e +3,7%, rispettivamente). In diminuzione il numero di disoccupati (-308 mila in un anno, -12,0%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-453 mila, -3,3% in un anno).
Gli occupati a termine superano i tre milioni
I dati sul trimestre certificano quanto emerso anche nei dati provvisori più recenti.Gli occupati a termine crescono e superano quota tre milioni: nel dettaglio, 3.003.000 con un aumento del 2,3% sul trimestre precedente e del 13,1% sullo stesso trimestre del 2020. Gli occupati totali sono 22.919.000 (+0,5% sul trimestre precedente, +2,2% sullo stesso periodo del 2020) mentre i dipendenti sono 17.978.000 in aumento dello 0,9% su base congiunturale e del 3,3% su base tendenziale. Gli indipendenti sono ancora in calo a 4.942.000.
Se si guarda al mercato del lavoro dal lato delle imprese, “proseguono i segnali di ripresa della domanda di lavoro, con un aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti pari a 2,7%. Su base annua, la crescita del 5% delle posizioni dipendenti segna un recupero delle perdite complessivamente subite a partire dal secondo trimestre 2020 quando, a seguito della pandemia, la domanda di lavoro nel settore privato ha iniziato a contrarsi”. Rispetto al trimestre precedente, il segnale positivo caratterizza sia la componente a tempo pieno (+2,4%) sia, in misura maggiore, la componente a tempo parziale (+3,4%). Quest’ultima, maggiormente colpita dagli effetti dell’emergenza sanitaria segna un aumento su base annua meno marcato rispetto alla componente a tempo pieno (3,6% rispetto a 5,6%).
Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,2 punti percentuali su base congiunturale e di 0,9 su base annua.
In crescita le ore lavorate
Nel rapporto Istat emere un aumento dell’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate,dell’1,4% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al terzo trimestre 2020. Lo rileva l’Istat nel Rapporto trimestrale sul mercato del lavoro che sottolinea che il Pil è aumentato del 2,6% in termini congiunturali e del 3,9% in termini tendenziali.