Napoli, muore a 15 anni dopo il pranzo con il sushi: si indaga

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Era andato con tre amiche a mangiare sushi in un ristorante giapponese del Vomero e già poche ore dopo si era sentito male, con febbre alta, diarrea e vomito. Nove giorni più tardi, il cuore di Luca Piscopo, brillante studente liceale di Soccavo, ha smesso di battere. Aveva 15 anni. Sulla sua morte adesso indaga la Procura che ha disposto l’autopsia e iscritto due nomi nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo: il titolare del ristorante, un cittadino cinese di 55 anni, e il medico di base che ha prescritto a Luca la terapia domiciliare, di 61 anni.
L’inchiesta è condotta dai pm Federica D’Amodio e Luigi Landolfi.

I familiari del quindicenne sono assistiti dall’avvocata Marianna Borrelli, che afferma: « Nessuna indagine potrà restituire Luca ai suoi cari, i genitori però chiedono di sapere come sia potuto accadere che un ragazzo sanissimo, che non aveva mai sofferto di alcuna patologia, sia morto a soli 15 anni». Dopo il pranzo, tenuto il 23 novembre e pagato 14,99 euro ciascuno, anche le commensali di Piscopo avevano accusato i sintomi caratteristici di un’intossicazione alimentare, in almeno un caso poi diagnosticata come provocata dal batterio della salmonella. Si tratta di un’infezione che però raramente può portare fino alla morte.

Il ristorante è tuttora regolarmente aperto perché, in questa fase, gli investigatori non hanno ravvisato elementi tali da suggerire l’adozione di provvedimenti nei confronti del locale. Ma allora che cosa è successo a Piscopo? Le prime risposte a questo interrogativo arriveranno dall’autopsia eseguita nei giorni scorsi. I magistrati hanno chiesto ai periti nominati per l’esame ( il medico legale Alfonso Maiellaro, l’anatomopatologo Oscar Nappi e l’infettivologa Tiziana Ascione) di accertare se il ragazzo avesse eventuali problemi di salute non diagnosticati, di specificare la natura del cibo consumato il 23 novembre e di verificare se sia stato curato adeguatamente.

Dopo i primi sintomi, il medico aveva prescritto un antipiretico per la febbre e fermenti lattici per i disturbi intestinali, poi aveva aggiunto un antibiotico. Trascorsa una settimana, la febbre era finalmente scesa e la situazione sembrava in lento miglioramento. Invece, il 2 dicembre scorso, Luca si è spento, lasciando i familiari sconvolti e increduli. Le indagini dovranno chiarire, oltre alle cause della morte, se siano ipotizzabili responsabilità e a carico di chi. La tragedia ha suscitato dolore e commozione nel quartiere e tra gli amici del quindicenne, amato e benvoluto da tutti. In memoria del quindicenne è stato esposto in occasione della partita di calcio Napoli- Atalanta, anche uno striscione con la scritta: «Ciao, piccolo Luca»
 

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