I disobbedienti dell’obbligo. In cinquantamila rischiano il posto

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Roma.  Per sapere quante pistole e tesserini saranno ritirati e quante classi resteranno senza insegnanti bisognerà attendere la prima settimana del nuovo anno, giusto il tempo dell’ultima finestra utile per i 2 milioni di lavoratori della scuola e del comparto sicurezza per farsi vaccinare. Impossibile, alla scadenza delle prime 24 ore dell’obbligo di vaccino per queste nuove categorie, sapere quanti sono realmente pronti a rimanere a casa, sospesi dal lavoro e dallo stipendio.

Vaccinazioni, al via i nuovi obblighi per forze dell’ordine e sanitari. E il Green Pass durerà 9 mesi

di

Michele Bocci

15 Dicembre 2021

Ma dai primi sondaggi che circolano negli ambienti della scuola e delle forze dell’ordine e militari, non c’è dubbio che la corsa al vaccino ( già lentamente partita ad ottobre con l’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro) abbia subìto una consistente accelerata. Soprattutto tra i militari. Tanto da ritenere che i circa 110.000 non vaccinati ( tra scuola e sicurezza ) stimati ai primi di ottobre si siano ridotti almeno del 30 %, oscillando intorno ai 70.000. Numero dal quale si devono sottrarre tutti coloro che il vaccino non possono farlo per motivi di salute.

I costi e il logorìo di un tampone ogni 48 ore e la prospettiva dell’allungamento dello strumento del Green Pass negli ultimi due mesi hanno vinto la resistenza di decine di migliaia di persone. E, alla fine, gli irriducibili, ora pronti a mettersi in mano agli avvocati per tentare la carta del ricorso, a studiare un percorso tortuoso di certificati di malattia e aspettativa, potrebbero essere non più di 50.000.

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Corrado Zunino

14 Dicembre 2021

A scuola poche assenze

“Il sistema nel suo complesso ha tenuto; ovviamente ci sono istituti in cui si sono registrati maggiori vuoti di organico ed i presidi hanno dovuto applicare la legge scrivendo agli assenti per chiedere loro di mettersi in regola, fornendo entro 5 giorni la documentazione inerente al loro stato. Anche l’app per le verifiche ha funzionato senza problemi”. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, si spinge a stimare al 5 % gli irriducibili nel modo della scuola. ” Ma in questo numero è compresa almeno una metà che non si può vaccinare. A molti colleghi – aggiunge – sono arrivate diffide di avvocati che in modo fantasioso contestano la legge e la modalità di applicazione. Per loro un lavoro in più”.

Sicurezza, 25.000 prime dosi

Da ottobre ad oggi molte resistenze sono state vinte, soprattutto nelle ForzeArmate, rimaste più indietro degli altri. In due mesi la copertura sarebbe passata dall’84 al 92 % con oltre 16.000 prime dosi. Quasi dimezzato il numero di poliziotti senza protezione ( da 7 a 4.000) e anche nelle carceri ( dove a ottobre 1 su 3 non risultava vaccinato) ora gli agenti della penitenziaria che resistono sarebbero appena un migliaio. Altrettanti, secondo il sindacato di Polizia Coisp, alla fine saranno i poliziotti sospesi dal servizio per non essersi voluti vaccinare. Al momento la stima dei non vaccinati negli organici di polizia, carabinieri, Finanza, polizie locali, polizia penitenziaria, forze armate, servizi segreti oscilla tra il 4 e l’8 %, percentuali da scremare con le risposte agli inviti partiti ieri dai capi degli uffici a coloro che non risultano immunizzati ( nei centri dei corpi di appartenenza) o guariti. Ma in tanti in questi mesi si sono vaccinati negli hub come semplici cittadini e da ieri hanno cinque giorni di tempo per presentare la documentazione. Chi è ancora senza iniezione e non intende rinunciare allo stipendio avrà ancora venti giorni in cui potrà continuare a lavorare con il tampone se dimostrerà di aver prenotato la prima dose.
 

Il docente di Firenze: “Cari studenti vado via, devo essere coerente”

“Mi dispiace dover abbandonare la vita che mi ero costruito e vi ringrazio del tempo trascorso insieme”. Comincia così la lettera che Giovanni, docente all’istituto Marco Polo di Firenze, ha deciso di scrivere ai colleghi.
Fino a oggi ha continuato ad andare a scuola grazie ai tamponi ogni 48 ore. Ora cosa succederà?
“Se scelgo di essere coerente con ciò che considero giusto, non potrò più svolgere il mio lavoro e quindi sono costretto a lasciare l’insegnamento. Sono amareggiato e in difficoltà nel fare questo passo, anche perché abbandonare la cattedra significa non avere più uno stipendio. Tuttavia non ci lasciano alternativa”.
Cosa si sente di dire a chi, per anni, ha condiviso lo stesso mestiere?
“Voglio salutare coloro che con me hanno affrontato non solo una professione ma un percorso di vita. Ai miei colleghi dico che spero che si ricordino di me quando in classe parleranno di inclusione, rispetto delle diversità, libertà e democrazia”.
E agli studenti? Con loro ha parlato?
“Continuerò ad andare a scuola fino all’ultimo, ma ho già detto ai miei alunni che probabilmente non potrò seguirli più. Erano dispiaciuti”. (Valeria Strambi)

L’insegnante di Napoli: “Le scappatoie ci sono, non lascerò la cattedra”

“Aggirare l’obbligo di vaccino per il personale scolastico non è difficile. Io ho già provveduto: ho prenotato in farmacia un vaccino che non farò. L’appuntamento è per il 22 dicembre, ultimo giorno di scuola prima delle feste di Natale. Ovviamente non andrò. Ma sarò coperto, sul lavoro, fino all’anno nuovo”. 
Lei insegna in una scuola media del centro della città. Rischia la sospensione, senza stipendio. Non teme controlli? 
“Le norme consentono di continuare a insegnare se si esibisce una prenotazione. La scappatoia l’ho trovata nelle maglie larghe del decreto. Non temo controlli e non corro rischi”. 
L’obbligo di Green Pass rafforzato continua nel 2022. 
“Si torna a scuola il 10. Potrei essere ammalato in quei giorni, o rifare il giochino della prenotazione in farmacia”. 
È un imbroglio. 
“A mali estremi… Lo Stato mi priva di una libertà costituzionale ed io trovo le scappatoie che la legge mi consente”. 
Che fine fa la sua deontologia professionale? 
“E che fine fanno le parole della Costituzione che vietano trattamenti sanitari forzati? Dovrei lasciarmi ridurre sul lastrico dal governo senza oppormi?”. (Bianca De Fazio)

 

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