Balneari, sale la tensione nella maggioranza. Draghi ottiene dal Cdm il via libera a mettere la fiducia sul ddl Concorrenza

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ROMA – La fiducia sulla riforma della concorrenza, per rompere lo stallo su un provvedimento cruciale per il Pnrr e arrivare all’approvazione entro maggio. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rotto gli indugi e ha chiesto al suo governo l’autorizzazione a porre la questione di fiducia sul ddl, in una riunione convocata con poco preavviso e grande sorpresa tra i ministri. E dai ministri stessi, dopo otto minuti di Cdm, è arrivato il via libera al premier. A questo punto, è il messaggio che arriva da Palazzo Chigi, se si arriverà a un accordo in commissione si voterà sul testo frutto dell’intesa; diversamente, la fiducia verrà messa sul testo base.

Lo stallo sulla riforma è finito al centro delle preoccupazioni del premier, in queste ore: non si possono ammettere più rinvii, o si rischiano di perdere i miliardi del Piano. Ecco perché si è arrivati al Cdm d’urgenza, durante il quale – è emerso dai presenti – non sono comunque partite “ramanzine” o “strigliate” ma una secca comunicazione.

Draghi aveva espresso il suo punto di vista stamane, al termine dell’informativa sull’Ucraina, al capogruppo di Fi, Paolo Barelli. Una lunga chiacchierata, durante la quale ha manifestato la sua preoccupazione sul ddl, che è ancora fermo in commissione Industria al Senato proprio a causa dell’impasse sull’articolo 2 che riguarda le concessioni balneari.

Sul tema delle spiagge, le polveri erano state accese in mattinata da una nota congiunta dei capigruppo al Senato di Fi e Lega, Anna Maria Bernini e Massimiliano Romeo, che di fatto hanno frenato sull’intesa di maggioranza. “Sul tema delle concessioni balneari sono necessari ulteriori approfondimenti per arrivare a un testo condivisibile e quindi condiviso, che abbia come obiettivo principale la tutela della consistenza delle nostre imprese e un tempo adeguato per adattarsi alla nuova normativa. Ad oggi questo accordo non è stato ancora raggiunto e per questo ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità a trovare una mediazione”, hanno dichiarato i due esponenti della destra di governo.

Il tentativo di mediare è ormai in atto da settimane: aveva portato anche alla formulazione da parte dei relatori di un emendamento al ddl Concorrenza, che prevedeva prima una mappatura completa delle coste italiane e quindi le gare, ma con la garanzia a chi già possiede la licenza di avere cinque anni per prepararsi e indennizzi maggiorati nel caso avessero dovuto passare la mano. Un testo che però poi non ha trovato sufficienti consensi, soprattutto per le polemiche legate al lasso di tempo concesso per arrivare alle gare e al fatto che il completamento della mappatura avrebbe potuto allungare ancor di più i tempi.

“Sul ddl Concorrenza è stato fatto un positivo lavoro in queste settimane”, ha detto oggi in una nota la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani. “Si tratta di un provvedimento molto importante e decisivo anche ai fini del percorso stabilito con il piano nazionale di ripresa e resilienza. Occorre, a nostro giudizio, che tutti si adoperino con spirito costruttivo e responsabile per non rallentarne il cammino e sciogliere gli ultimi nodi, come quello delle concessioni balneari, per arrivare quanto prima all’approvazione nei due rami del parlamento”.

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