Bucha, il New York Times pubblica video inediti su civili giustiziati dai russi

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Emergono nuove prove delle atrocità commesse dai soldati russi a Bucha, cittadina a nord-ovest di Kiev. Le fornisce un’inchiesta del New York Times che ha diffuso dei video che mostrano come i russi abbiano giustiziato almeno 8 uomini ucraini nel sobborgo della capitale.

I video ottenuti dal New York Times risalgono al 4 marzo. Nelle immagini si vedono le forze paracadutiste russe che catturano un gruppo di uomini ucraini che vengono condotti in fila verso un cortile dove poco dopo verranno giustiziati: gli uomini, se ne contano 9, camminano ricurvi, con un braccio sulla testa e l’altro a tenere la cintura del compagno davanti.

I video, spiega il quotidiano, sono stati girati da una telecamera di sicurezza e da un testimone in una casa vicina. 

Il video in cui si vedono gli uomini catturati termina, ma quello che è accaduto successivamente viene raccontato da alcuni testimoni, spiega il Nyt: i soldati hanno portato gli uomini dietro un vicino edificio che era stato occupato dai russi e lì ci sono stati degli spari: gli uomini catturati non sono tornati indietro. Un video filmato da un drone il 5 marzo “fornisce la prima prova visiva che conferma il racconto dei testimoni: mostra i corpi morti a terra sul lato dello stesso edificio – spiega il quotidiano – mentre due soldati russi sono lì vicino di guardia”.

E nell’impegno della comunità internazionale per fare luce sui crimini di guerra commessi dai russi, arriva l’importante presa di posizione dei responsabili della giustizia di cinque paesi occidentali, che formano la cosiddetta alleanza “Five Eyes”, e hanno annunciato di appoggiare l’azione legale dell’Ucraina. I ministri della Giustizia o procuratori generali di Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda hanno affermato in una dichiarazione di “sostenere” l’azione del procuratore generale dell’Ucraina Iryna Venediktova volta a ritenere responsabili i responsabili di “crimini di guerra commessi durante l’invasione russa”. 

L’Ucraina ha aperto migliaia di casi di crimini di guerra presumibilmente commessi da soldati russi dal 24 febbraio – e questa settimana è stato aperto un primo processo. “Sosteniamo la ricerca di giustizia dell’Ucraina e attraverso altre indagini internazionali, inclusa la Corte penale internazionale” e altri organi, hanno affermato nella loro dichiarazione congiunta. “Condanniamo insieme le azioni del governo russo e lo invitiamo a cessare tutte le violazioni del diritto internazionale, a fermare la sua invasione illegale e a cooperare”. Il loro discorso arriva all’indomani del primo giorno del processo a un soldato russo, il primo ad essere processato in Ucraina per un crimine di guerra dall’inizio del conflitto. Vadim Shishimarin è accusato di aver ucciso lo scorso 28 febbraio nel nord-est del Paese Oleksandr Shelipov, un uomo di 62 anni. Ha ammesso i fatti e giovedì l’accusa ha chiesto l’ergastolo.

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