Tre casi in due giorni solo a Roma: uno confermato, due in attesa del risultato dell’analisi sul virus. Il vaiolo delle scimmie non si era mai comportato così. Finora aveva colpito soprattutto viaggiatori provenienti dall’Africa, o al massimo i loro conviventi. Dal 14 maggio invece una ventina di pazienti in Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Svezia e Usa sono risultati positivi senza mai aver viaggiato in luoghi a rischio. Altrettanti sono i casi sospetti in Europa, in 17 attendono la diagnosi in Canada. La maggior parte sono uomini e hanno avuto di recente rapporti sessuali con altri uomini, avverte l’Organizzazione mondiale della sanità.
Il primo paziente romano si è presentato mercoledì notte al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. È un giovane tornato da poco dalle Canarie. Il viso che all’improvviso si è riempito di bolle lo ha spaventato, facendolo correre in ospedale nonostante non avesse gravi sintomi. L’allerta europea lanciata già da alcuni giorni dall’Ecdc, European Centre for Disease Control, ha permesso ai medici del pronto soccorso di riconoscere il problema. Le pustole tipiche della malattia sono rotonde e grandi come un bottone di camicia. Partono dal viso, poi dopo poche ore si estendono anche sul tronco, fino ai genitali.
Virus del vaiolo delle scimmie: sintomi, mortalità e tutto quello che c’è da sapere
di
Michele Bocci
,
Arianna Di Cori
Il giovane ieri mattina è stato trasferito all’Istituto per le Malattie Infettive Spallanzani, dove è arrivata la conferma: virus del vaiolo delle scimmie o monkeypox, lo stesso che circola in Europa da due settimane e che, secondo l’Ecdc, ha almeno due caratteristiche del tutto nuove rispetto alla malattia che conoscevamo finora: “È la prima volta che troviamo catene di trasmissione senza legami con l’Africa centrale od orientale”. Nessuno dei casi europei o nordamericani era stato in quei posti o aveva avuto contatto con persone provenienti da lì. “Questi sono anche i primi casi al mondo – prosegue l’Ecdc – osservati nella categoria di uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini”. La franchezza dellEcdc ha causato la protesta del Partito Gay. “Chiediamo al ministero – ha dichiarato il portavoce Fabrizio Marrazzo – di intervenire per evitare che come negli anni 80 si crei uno stigma contro le persone gay”.
Anche gli altri due casi sospetti osservati a Roma sono giovani uomini tornati di recente dalla Spagna. Per loro il test è in arrivo nelle prossime ore, ma i sintomi sembrano inconfondibili. Tutti e tre i pazienti sono in osservazione allo Spallanzani, ma stanno bene. Non hanno bisogno di terapia – che di fatto neanche esiste, a eccezione di alcuni antivirali sperimentali – e restano in isolamento, anche se c’è bisogno di un contatto stretto e prolungato perché il vaiolo delle scimmie si trasmetta. “Il contagio può avvenire attraverso le goccioline di saliva e i contatti con le lesioni o i liquidi biologici infetti” spiega lo Spallanzani, che tranquillizza: “Al momento i tre casi osservati e gli altri casi verificatisi negli altri paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità”.
Nei prossimi giorni il genoma del virus dovrebbe essere sequenziato per intero. Il timore è che il virus delle scimmie si sia adattato all’uomo e abbia imparato a contagiare gli individui della nostra specie senza bisogno di un contatto con un animale. Se il focolaio si dovesse estendere, potrebbe essere presa in considerazione una campagna vaccinale per gli individui a rischio e per i giovani. Il vaccino per il vaiolo – la cui somministrazione in Italia è cessata nel 1981 – offre una certa protezione anche contro il vaiolo delle scimmie. La Spagna, riferisce El Pais, è pronta ad acquistarne migliaia di dosi.