Salvini sul monito all’Italia sui conti: “Se Ue chiede massacro italiani, la risposta è ‘no’: ci governiamo da soli”

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“Siamo in grado di governarci da soli. Io penso e spero che in tempi di pandemia e di guerra l’Unione europa si occupi di pace e di lavoro, senza dare pagelline o fare richiamini burocratici”. Parola del leader della Lega Matteo Salvini che ha commentato così i richiami che l’Unione europea ha mosso all’Italia per le riforme di fisco e concorrenza, che sono tra le riforme concordate per l’attuazione del Pnrr.

Dall’Ue monito all’Italia sui conti: “Riformate fisco e concorrenza”

dal nostro corrispondente
Claudio Tito

21 Maggio 2022

Salvini parla a giovani partecipanti dell’annuale corso della Scuola di politica della Lega dove ieri è intervenuto il numero uno di Italia viva Matteo Renzi. Il leader della Lega, che fa parte della maggioranza che sostiene il governo guidato da Mario Draghi, non usa giri di parole e scandisce: “Non abbiamo bisogno della consulenza altrui. Saremo in grado di spendere e di investire bene i soldi prestati, perché ricordo in gran maggioranza non sono soldi regalati ma prestati”. Salvini ricorda all’Ue “che negli ultimi anni gli italiani hanno versato nelle casse dell’Unione Europea 100 miliardi di euro in più rispetto a quelli che sono tornati indietro”.

Quindi per il segretario della Lega, che domani riunirà a Milano il Consiglio federale del partito per parlare di refrendum, elezioni amministrstive e situazione politica, “Ogni consiglio è utile ma poi siamo in grado di decidere da soli”. Perché “se la Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa si attacca. La casa per gli italiani è sacra. Se qualcuno a Bruxelles ritiene che dovremmo tornare a tassare anche la prima casa rimarrà deluso”.

Scuola di politica della Lega, Matteo Renzi show: nessun endorsement per il centrodestra. Il bersaglio è Conte: “Non sono qui a lisciare pelo”

di
Andrea Montanari

21 Maggio 2022

Le parole del leader della Lega arrivano solo ventiquatto ore dopo l’intervento di Renzi, che ha scaldato la platea della Scuola di politica della Lega, ma ha precisato subito: “Non sono qui per lisciare il pelo come fede Giuseppe Conte”.  Salvini parla anche del conflitto in Ucraina e conferma di avere sentito Silvio Berlusconi ieri sera dopo  l’intervento del Cavaliere alla chiusura della kermesse di Forza Italia in Campania.

“La crisi economica sarà pesantissima, e non faccio il menagramo – sostiene il numero uno della Lega – . Per questo,  per me la priorità sono pace e lavoro. Per Letta invece è lo ius soli. Sono strettamente legate. Perché chi parla di pace e guerra non vuole la pace e non vuole il lavoro. La pace significa salvare milioni e milioni di vite nel continente africano”, aggiunge il leghista. Chi non vuole la pace non va d’accordo con la Lega, confessa quindi Salvini.

“Ma la pace non significa che adesso esco, vado in corso Venezia e mi faccio un cannone. La pace va costruita, devi parlare coi ministri, con gli altri Paesi…”. Mentre sulla proposta di riforma elettorale proposta da Renzi sul modello del sindaco d’Italia, Salvini sembra avere dubbi e osserva: “Occupare il Parlamento con mesi di guerriglia sulla legge Zan o la legge elettorale sarebbe fuori dal mondo. Il presidente Draghi richiama alla velocità e all’efficienza, non si deve incagliare il Parlamento su leggi che dividono, perché la legge elettorale non penso sia una priorità per gli italiani. Se ne occuperà il prossimo Parlamento”. 

Infine un passaggio sui referendum sulla giustizia voluti da Lega e Radicali al voto il 12 giugno. Salvini denuncia: C’è un silenzio volgare, vergognoso e preoccupante dalla stragrande maggior parte della politica e dei mezzi di informazione”. Il leader della Lega assicura che i ‘sì’ ai  referendum sono “l’unico punto di contatto con Renzi”. Per il resto, “io e Renzi viviamo su due pianeti molto lontani”.

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