Sostegno al governo Draghi sulla riforma del catasto e messaggio al leader della Lega, Paolo Gentiloni, dopo le polemiche del leader leghista, Matteo Salvini, che nel fine settimana lamentava: “Se la Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa, si attacca. Se la richiesta della Ue è massacrare i lavoratori, le imprese e i risparmiatori italiani la risposta sarà ‘no'” e “ci governeremo da soli”. Oggi la risposta di Gentiloni: “La Ue non vuole massacrare nessuno di tasse”.
Parole nette arrivate insieme alla presentazione delle raccomandazioni Ue sui bilanci dei Paesi membri. Un momento in cui la Commissione europea ha ufficializzato i ‘richiami’ all’Italia: riguardano il problema del debito e della bassa crescita, su tutto. Come raccontato nel fine settimana, Bruxelles ha messo nero su bianco i suoi moniti verso Roma e le altre capitali, ma ha anche assicurato che il Patto di Stabilità – l’insieme di regole sul bilancio – congelato durante la pandemia per dar modo ai governi di spendere in supporto all’economia, resterà nel freezer ancora per il 2023.
Italia, le indicazioni su Pnrr e conti
Il pacchetto di primavera è stato presentato dal vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, nel mezzo dell’emergenza-guerra: “L’aggressione della Russia ha creato profonda incertezza, le persone sono preoccupate rispetto all’aumento del costo della vita. L’economia dell’Ue è stata colpita duramente ma il punto di partenza” dopo il Covid “era buono. L’economia sta dimostrando complessivamente resilienza e ci aspettiamo ancora una crescita nel 2022 e nel 2023. Ma sarà una crescita limitata rispetto alle aspettative”.
Nel suo pacchetto di primavera, la commissione annota che “l’Italia sta vivendo squilibri eccessivi. Le vulnerabilità riguardano l’elevato debito pubblico e la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze dei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera”. L’Italia resta dunque bollata tra i soggetti con “squilibri macroeconomici eccessivi” come Grecia e Cipro, mentre Germania, Spagna, Francia, Olanda, Portogallo, Romania e Svezia hanno sì squilibri tuttavia non considerati eccessivi.
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Anche questa volta, però, a causa della difficile situazione economica la Commissione non apre alcuna procedura per deficit e debito pubblico oltre i parametri di Maastricht. Nel rapporto sull’Italia, Bruxelles indica, come aveva fatto negli anni passati, le debolezze strutturali del Belpaese. Spiega che il rapporto debito pubblico/Pil “ha iniziato a diminuire nel 2021 e si prevede un ulteriore calo, ma resta un rischio per la sostenibilità di bilancio, il settore finanziario e la crescita economica”.
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Come da attese l’attenzione di Bruxelles si concentra sull’opportunità data dal Recovery fund, proprio per rispondere alla debolezze strutturali. IlPiano di ripresa e resilienza “sta affrontando le vulnerabilità, anche stimolando la competitività e la produttività. Tuttavia, l’effetto di crescita degli investimenti e delle riforme richiederà probabilmente del tempo per svilupparsi edipende in modo cruciale da un’attuazione rapida e sana”.
Nelle raccomandazioni si ricorda che il piano contiene riforme volte a favorire cambiamenti strutturali nel funzionamento della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario e a migliorare il contesto generale delle imprese. Le riforme pianificate e gli investimenti nei settori dell’istruzione, dello sviluppo delle competenze e della ricerca hanno il potenziale per migliorare il capitale umano e le capacità di ricerca a lungo termine. Le previste riforme del mercato del lavoro e gli investimenti per migliorare le prospettive occupazionali, in particolare dei giovani e delle donne, hanno il potenziale per aumentare l’offerta di lavoro, fornire pari accesso alle competenze e, in ultima analisi, sostenere la crescita economica. Le riforme in settori come i trasporti e la gestione delle acque dovrebbero migliorare strutturalmente l’efficienza economica, tra l’altro, attraverso un uso più sistematico di procedure competitive per l’affidamento degli appalti di servizi. Le riforme del Pnrr, si ricorda, “affrontano tutte o un sottoinsieme significativo delle sfide economiche e sociali delineate nelle raccomandazioni specifiche per paese rivolte all’Italia dal Consiglio nel semestre europeo nel 2019 e 2020, oltre a eventuali raccomandazioni specifiche per paese emesse fino alla data di adozione di un piano, spiega la Commissione”.
Gentiloni: “Ue non vuole massacrare nessuno di tasse”
Sulla polemica scoppiata in casa, soprattutto ad opera della Lega, su una richiesta di aumento della tassazione sulla casa, Gentiloni, ha tenuto il punto spiegando che “la Commissione non ha nessuna intenzione di massacrare nessuno” di tasse. Ha quindi fornito un assist al governo sulla questione della riforma del catasto, quando ha detto che “allineare i valori è necessario” e “non è una tassa”.
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“Nelle nostre raccomandazioni – ha detto in dettaglio Gentiloni – ci sono sei parole che posso anche leggere: aggiornare i valori catastali ai valori attuali di mercato. Penso che questo non rappresenti né una richiesta di aumento delle tasse, né di reintroduzione di tasse sulla prima casa ma rappresenti una necessità di cui penso il Governo italiano sia pienamente consapevole e infatti sta preparando misure in questa direzione”.
Sui rilievi della Commissione resta comunque alta la tensione. “Se Bruxelles pensa che la ricetta per uscire dalla crisi sia tassare le case degli italiani, si sbaglia di grosso. L’Italia è un Paese sovrano, con un suo governo e un suo parlamento, che sa pensare a sé stesso senza richiami provenienti da Bruxelles. Indicazioni che peraltro, come nel caso delle raccomandazioni della Commissione Europea sulla fiscalità, vengono regolarmente ignorate da Stati membri come Irlanda, Lussemburgo o Paesi Bassi – hanno detto gli europarlamentari della Lega Marco Campomenosi (capo delegazione) e Marco Zanni (presidente gruppo ID) – In una fase di grande difficoltà per famiglie, lavoratori, imprese alle prese con le conseguenze della crisi pandemica e della guerra alle porte dell’Europa, dall’Ue ci aspettiamo proposte e soluzioni concrete su temi chiave dal caro energia alla difesa dei confini, materie su cui finora Bruxelles si è dimostrata decisamente insufficiente. Nuovi inviti a tassare ulteriormente i risparmi e il patrimonio immobiliare degli italiani sono irricevibili e incomprensibili. La ricetta deve essere meno pressione fiscale e non, come forse vuole qualcuno a Bruxelles, mettere ulteriormente le mani nelle tasche di cittadini e aziende”. Anche la Confediliza si fa sentire, con il presidente Giorgio Spaziani Testa che su Twitter dice: “La Commissione europea conferma che la riforma del catasto inserita dal Governo nella delega fiscale serve ad eseguire la raccomandazione Ue di aumentare le tasse sulla casa. A questo punto, per difendere i risparmi degli italiani l’unica strada è bloccare la riforma”.
Tra i nodi toccati poi nel rapporto della Commissione ci sono l’energia e il superbonus. Sul primo punto si dice di “ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare le importazioni di energia. Superare le strozzature per aumentare la capacità di trasporto interno del gas, sviluppare le interconnessioni elettriche, accelerare la diffusione di ulteriori capacità di energia rinnovabile e adottare misure per aumentare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile”. Sul 110% si aggiunge che “l’ambizione dell’Italia di migliorare le prestazioni energetiche del suo parco immobiliare dovrebbe essere calibrata per estendersi oltre il periodo di tempo del regime Superbonus e dei finanziamenti nell’ambito del Recovery and resilience facility”. La Commissione annota quindi che “eventuali nuovi piani di finanziamento per la ristrutturazione energetica degli edifici dovranno essere adeguatamente mirati a ristrutturazioni energetiche più profonde, al miglioramento degli edifici con le prestazioni peggiori e all’aiuto alle famiglie a basso reddito”.
Patto di Stabilità, Gentiloni: “Non tornati alla normalità, stop ancora”
“L’estensione della clausola di salvaguardia generale al 2023 riconosce l’elevata incertezza e i forti rischi al ribasso in una situazione in cui lo stato dell’economia europea non si è normalizzato”, ha detto ancora Gentiloni, riferendosi alla prosecuzione nel 2023 della sospensione delle regole di bilancio del patto di Stabilità. Resta però il richiamo alla prudenza: “I piani di bilancio degli Stati membri per il prossimo anno dovrebbero essere ancorati a percorsi prudenti di aggiustamento a medio termine che riflettano le sfide della sostenibilità di bilancio associate agli elevati livelli di debito-Pil che sono ulteriormente aumentati a causa della pandemia”.
Per esercitare in ogni caso un controllo sul grado di ‘prudenza’ nelle politiche di bilancio, Bruxelles ha indicato, dunque, una via per compensare l’estrema flessibilità. Un modo anche per raffreddare le preoccupazioni di una serie di governi (comprese le preoccupazioni espresse negli ultimi giorni dal ministro delle finanze tedesche Lindner), ma anche per ancorare le aspettative che i governi dei paesi ad alto debito rispettino gli impegni ‘qualitativi’ in materia di gestione dei conti pubblici e di riforme economiche. Nel documento comunitario viene indicato espressamente che la commissione “valuterà nuovamente la situazione di bilancio degli Stati membri nell’autunno del 2022”. Nella primavera del 2023 quindi “valuterà la proposta di proporre l’apertura di procedure per i disavanzi eccessivi sulla base dei dati sui risultati per il 2022, in particolare tenendo conto del rispetto delle raccomandazioni specifiche riguardanti il bilancio” dei paesi.