Carabinieri a casa dell’indagato Matteo Di Pietro. Analisi su 5 cellulari dei ragazzi nel Suv. In un video la rissa davanti all’asilo di Manuel

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I carabinieri sono andati a casa di Matteo Di Pietro. Sono stati lì 20 minuti, ma in casa non c’era. Con tutta probabilità dovevano accertare la presenza di stupefacenti. ll giovane è stato trovato positivo a cannabinoidi ed è accusato di omicidio stradale e lesioni.

Di Pietro era alla guida della Lamborghini che si è scontrata con la Smart, a Casal Palocco, causando la morte di Manuel Proietti, 5 anni. Una perquisizione è stata disposta anche nella sede della società degli youtuber.

L’inchiesta aperta a piazzale Clodio è coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

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La testimone di 18 anni: “Il suv ha trascinato Smart”

Il suv “gli è andato addosso, ha preso la Smart da tutte e due le parti e l’ha trascinata. Sicuramente correvano, la macchina era tutta rotta” dice Valeria, una diciottenne che due giorni fa ha assistito all’incidente.La ragazza era a bordo di un’auto, dal lato del passeggero, dietro un autobus. “Non ho visto come si sono presi, ma ho visto il botto e la macchina trascinata. E ho visto il bambino – aggiunge – una scena bruttissima. Ho dovuto chiudere gli occhi, sono scoppiata a piangere e sono dovuta andare via”. La giovane ricorda inoltre di aver visto uno degli youtuber scendere dal suv Lamborghini subito dopo l’impatto. “Era un ragazzo con una maglietta bianca – dice – è andato verso la Smart a vedere se stavano bene. Ma nessuno gli ha risposto”.

Analisi sui 5 cellulari dei ragazzi

Analisi su cinque cellulari sequestrati ai ragazzi a bordo del suv Lamborghini. I pm di Roma hanno conferito questa mattina l’incarico al consulente con l’obiettivo di verificare la presenza nei dispositivi di video e messaggi utili all’indagine per ricostruire quanto avvenuto. Oltre quella di Di Pietro, indagato, lla posizione degli altri ragazzi presenti in auto resta al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Carabinieri a casa di Matteo Di Pietro 

Sentiti i ragazzi di TheBorderline

Intanto da questa mattina sono state effettuate le audizioni da parte della polizia giudiziaria di alcuni ragazzi che fanno parte del gruppo di youtuber. E nei prossimi giorni verrà ascoltata anche la madre del bambino, dimessa ieri dall’ospedale Sant’Eugenio.

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“Dopo l’impatto filmavano”: scoppia la rissa

Subito dopo lo scontro, un video ha cominciato a girare a Casal Palocco di chat in chat. Un uomo urla, la folla lo trattiene, si vedono la Smart accartocciata, la Lamborghini distrutta. E un ragazzo di spalle, in primo piano, con la t-shirt della crew di youtuber TheBorderline. È in un angolo, defilato, con un telefonino rosso stretto in mano, si tratta di Vito Lojacono, 23 anni. Un altro occupante della Lamborghini viene invece tenuto fermo da una poliziotta.

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In particolare da quelle immagini si vedono due uomini che con altri adulti affrontano i ragazzi scesi dal Suv.Sono Elio Sciurpi, un ex dirigente Alitalia ora direttore dell’asilo dove andava Manuel e Valerio, suo figlio e papà di un compagno di classe del piccolo scomparso. “Quella degli youtuber è stata una reazione inconcepibile, dobbiamo fare emergere la verità”, spiega Alessandro Milano padre di un altro bimbo della stessa classe.

Disposta autospia per Manuel Proietti

I pm di Roma disporranno l’autopsia sul corpo di Manuel Proietti. I magistrati di piazzale Clodio affideranno l’incarico al medico legale per effettuare l’esame autoptico.

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Gli accertamenti procedono anche per comprendere se i ragazzi potevano noleggiare quel bolide e da quanto avevano preso la patente. Il codice della strada non prevede che si guidi un’auto di una cilindrata così alta nel primo anno di patente. Ma ci sono da chiarire le date degli esami.

Il Suv si è schiantato sulla Smart, secondo i rilievi e le testimonianze, mentre la mamma di Manuel stava girando a sinistra su via Mileto. I testimoni raccontano che una macchina si è fermata per fare svoltare la Smart e la Lamborghini l’ha superata schiantandosi sulla citycar.

Il padre di Manuel: “Non ti dimenticheremo mai”

“Ti ameremo per sempre!”, scrive sul suo profilo Instagram, Marco Proietti, il padre del bimbo di 5 anni morto nell’incidente di Casal Palocco, a Roma, il 14 giugno.

“Volevo esprimere con quel che resta del cuore mio di Elena e della piccola Aurora un ringraziamento a voi che avete pregato donato e anche solo pensato al nostro Manuel strappato da ‘sto mondo infame”, aggiunge.

“Chiedo umilmente di condividere questo post per fare arrivare il mio ringraziamento il più lontano possibile”.

Incontro con Google su youtuber Giorgianni-Di Maggio (FdI)

“Dopo la nostra sollecitazione, Google si è dichiarato disponibile a un incontro durante il quale avremo modo di chiarire con determinazione il nostro punto di vista. I gestori di una piattaforma non possono dichiararsi neutrali rispetto ai contenuti che in quest’ultima vengono pubblicati e di conseguenza ricondivisi. È necessario che esercitino un controllo preventivo per impedire la pubblicazione di immagini, contenuti e video pericolosi, dannosi o lesivi di interessi meritevoli di tutela, come quello dell’incolumità altrui”, dichiarano in una nota le parlamentari di Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio e Carmen Letizia Giorgianni.

Moige: Chiudere tutti i canali di TheBorderline

Chiudere immediatamente i canali di TheBorderline da tutti i social, e non limitarsi a renderli privati. Questa la posizione del Moige – Movimento Italiano Genitori, che ha già presentato formale richiesta.

“In pochi minuti sono state distrutte le vite di molte famiglie, quella coinvolta nell’incidente, che piange una perdita gravissima ed un dolore inimmaginabile, ma anche quelle dei ragazzi a bordo dell’auto”, commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige, “i canali dei TheBorderline vanno chiusi immediatamente, non basta limitarsi a renderli privati come avvenuto su Instagram. Si tratta di contenuti pericolosi, che spingono altri giovani all’emulazione”.

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