MOSCA — «È soltanto l’inizio», dicono esponenti delle forze dell’ordine. Non sono i soli. In Russia sono in pochi a credere che il confronto tra il presidente tradito Vladimir Putin e il suo “macellaio” ribelle Evgenij Prigozhin sia finito qui. Entrambi hanno appreso, ciascuno a modo suo, il “codice della strada” nei bassifondi di Leningrado, oggi San Pietroburgo.
Autonomia ferma dopo la Consulta: Calderoli sospende i tavoli con le regioni
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