I seguaci di Ramtha nei bunker sull’Appennino: “Solo qui ci salveremo”

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Tra Spinello e Yelm passano in linea d’aria quasi novemila chilometri. Ma è da lì, da quella città nello Stato di Washington, e dagli anni Settanta, che bisogna partire per capire la fascinazione per Ramtha, che in questo borgo arroccato sull’Appennino romagnolo ha portato poco più di dieci anni fa un centinaio d’adepti, tra ville-bunker e raduni spirituali, per salvarsi dall’Apocalisse.

Ramtha sarebbe un guerriero vecchio 35 mila anni che durante la sua incarnazione nell’antica Atlantide avrebbe primeggiato per virtù militari e sperimentato l’ascesi. Nel 1977, in piena New Age, Ramtha ricompare in America: a dargli voce è J.Z. Knight, pseudonimo di Judith Darlene Hampton, ex casalinga e istruttrice di fitness oggi 76enne, che diventa la channeling (ovvero la canalizzatrice) della filosofia del “Maestro”.

È lei la guru che fonda la Scuola di Illuminazione di Ramtha, raduna migliaia di proseliti in tutto il mondo, diventa volto tv e si arricchisce, tra corsi, merchandising e diritto d’autore di Ramtha, che oltre a un dio guerriero è pure un marchio registrato.

“La signora Knight entrava in trance, cambiava voce, parlava come un uomo. I medici avevano escluso una truffa consapevole, era un fenomeno di sdoppiamento della personalità – spiega Massimo Introvigne, fondatore del Censur ed esperto di nuove religioni – Ma tanto lei era affabile, tanto Ramtha era arrogante, dogmatico e diceva stranezze”. Tra queste c’erano pure messaggi contro gli ebrei e i messicani, sempre smentiti dalla setta. Due anni fa è saltata fuori una vicinanza tra Knight e Qanon, i complottisti americani d’estrema destra.

In Italia i raduni e gli esercizi spirituali sono arrivati alla fine dei Novanta: meditazione, passeggiate estreme, labirinti, tiro con l’arco e cacce al “tesoro”, ma bendati. “Qualche centinaio in tutto gli studenti della Scuola, altre migliaia appassionati a libri e citazioni”, dice Introvigne. Nel 2005 Paolo Neri, in un forum online, si offriva come referente su Roma per un workshop (200 euro contro i 1200-1300 del raduno nazionale). Ma è il centro sportivo di Sportilia, a Spinello, costruito per ospitare i ritiri della nazionale di calcio, a diventare il quartier generale della Scuola degli illuminati. Fino al 2020, ogni anno, centinaia di partecipanti si ritrovano nel borgo eletto, scelto in base all’astrologia e alla geografia sacra come luogo sicuro che si sarebbe salvato dalla profezia Maya sulla fine del mondo nel 2012. L’utopia New Age è diventata distopia.

Quell’anno 70 persone acquistano ville con pozzi, cisterne, serre, bunker e cantine che si riempono di legna, acqua, cibi in scatola, lampade a dinamo. Così pure Paolo Neri e Stefania Platania. Su un vecchio sito è sempre Neri a indicare “sulla base dell’esperienza personale” come “ottenere energia mantenendo in sicurezza la zona abitabile di un rifugio”, invitando a sperimentare generatori a celle di combustibile o a gas, facendo scorta di vitamina D, di “dispositivi per il ricambio dell’aria” e di “mobili solo in legno”.

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