Sono oltre 700 le persone arrestate nella quinta notte di disordini in Francia. Nei freddi numeri di aggiornamento del ministero dell’Interno francese (45 poliziotti e gendarmi feriti, 577 veicoli e 74 edifici dati alle fiamme, 871 incendi registrati su strade pubbliche) danno la dimensione di quanto incandescente sia ancora la protesta scatenata dalla morte di Nahel, il giovane di 17 anni ucciso da un agente martedì scorso.A Rennes, Nizza e Lione ci sono stati scontri tra i manifestanti e la polizia. A Marsiglia si segnalano incidenti in varie parti della città. A Parigi tensioni soprattutto nella zona degli Champs Elysées.
Incidenti sono scoppiati anche a Brest, nel dipartimento di Finistère, nella regione della Bretagna, sulla costa occidentale del Paese. Lo riporta il quotidiano Le Telegramme. I manifestanti hanno ‘sparato’ razzi e fuochi di artificio contro i poliziotti. Un incendio è scoppiato in una concessionaria della Renault.
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La protesta ha contagiato anche la Svizzera e il Belgio: sono stati segnalati incidenti nel centro di Losanna, come riporta il media online ’20 minutes’. Violenze e saccheggi nel quartiere Flon. Circa 200 persone hanno poi affrontato gli agenti arrivati sul posto in assetto anti-sommossa.
Un totale di 35 persone, 31 minorenni, sono state fermate e identificate a Bruxelles per avere organizzato una protesta a seguito dell’uccisione del giovane Nahel. Lo riferisce l’agenzia di stamba Belga. Secondo l’agenzia, la polizia di Bruxelles-Ixelles ha effettuato 35 fermi amministrativi, dopo che sui social network erano stati pubblicati inviti a nuove manifestazioni.
Ma il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha dichiarato: “È stata una notte più tranquilla grazie all’azione decisiva delle forze dell’ordine”. Il ministro ha seguito l’evoluzione della situazione dal centro di comando di Parigi, dove è arrivata anche la premier Elisabeth Borne, che ha detto: “Sono venuta per riaffermare alla polizia il mio pieno sostegno e quello del governo”.
“L’età media dei rivoltosi è di 17 anni“, ha spiegato sempre il ministro dell’Interno Darmanin. Sono studenti delle superiori, spesso giovani appena maggiorenni e quasi sempre senza precedenti penali.
Una maggiore tranquillità che non ha però impedito il verificarsi di episodi gravi. I manifestanti hanno attaccato l’abitazione di un sindaco di L’Ha-les-Roses in Val-de-Marne, un comune nel Sud di Parigi. Lo denuncia lo stesso primo cittadino, Vincent Jeanbrun, in un tweet: “Mia moglie e i miei figli sono scioccati e feriti”, ha scritto Jeanbrun.
Secondo Le Figaro, che cita fonti del comune, Jeanbrun si trovava nella sede del municipio, barricato da filo spinato, quando un gruppo di persone si è radunato davanti a casa sua dove si trovavano sua moglie e i due bambini piccoli.