MILANO — Alle tre e mezza del pomeriggio dello scorso 17 marzo, la volante Monforte della Questura parcheggia all’esterno di una scuola media del quartiere Città Studi. Ad attenderla, insieme con un paio di commessi e altrettanti studenti che le faranno da testimone, c’è una nota avvocatessa. Non c’è invece il suo ex compagno Filippo Facci, che prima dell’arrivo dei poliziotti se n’è andato con un secco: «Salutameli!».
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