Per testare i propri cristalli fotonici e vedere se potevano, in effetti, piegare la luce come la gravità reale, il team di Kitamura ha optato per un cristallo fotonico “distorto in silicone” che possedeva “una costante reticolare primordiale di 200 micrometri e onde terahertz”. Il team ha quindi introdotto qualcosa chiamato distorsione del reticolo. In parole povere, la distorsione del reticolo è una graduale distorsione della spaziatura regolare degli elementi del cristallo, interrompendo di fatto il tipico schema a griglia del materiale.
Come sperato, questa struttura a banda fotonica era perfetta, “risultando in una traiettoria del raggio curva nel medio – proprio come un raggio di luce che passa accanto a un corpo celeste massiccio come un buco nero”.