MILANO – Uno non vale uno, almeno nel calcio. Uno marca uno, invece, sì. Il Milan senza Maignan, Hernandez e Diaz stava cadendo a San Siro col Verona, che Tudor ha plasmato attorno all’antica marcatura a uomo, pur se riveduta e corretta col felice complemento del pressing spinto e della cattura del pallone nella zona calda: 2-0 in mezz’ora, con staffilata di controbalzo di Caprari e bis di Barak dal dischetto. Poi l’ingresso del genialoide Leao, in forzata staffetta con Rebic, ha cominciato a cambiare il corso delle cose e quelli dopo l’intervallo del redivivo dribblatore Castillejo e del solido Krunic hanno spostato costantemente il gioco nella metà campo del Verona, dove lo statuario Giroud – nell’accezione per nulla dinamica dell’aggettivo – è stato finalmente servito coi cross e ha trasformato l’arcobaleno di Leao in testata vincente. Il pari lo ha firmato sotto la Curva Sud il reprobo Kessié, sul rigore artigliato da Castllejo a Faraoni (ancora il Var in azione). Invece l’efficacia del taumaturgo per definizione, riapparso nel quarto d’ora finale, attiene anche alla psicologia: è bastata la sola presenza in area di Ibrahimovic per indurre Gunter a una goffa autorete su cross di Castillejo. Grazie al travagliato 3-2 il Milan ha sfruttato l’inciampo dell’Inter per staccarla di 5 punti e ha riscavalcato il Napoli, obbligato oggi col Torino alla replica.
Milan, Pioli: “Nell’intervallo ho visto i volti dei giocatori e ho capito che avremmo rimontato”
16 Ottobre 2021
Primo tempo perfetto del Verona
Eppure sul risultato del primo tempo c’era poco da eccepire, al di là delle discussioni sul rigore che l’ex Kalinic ha astutamente conquistato nel contrasto con Romagnoli e che il Var ha confermato. Il successo della tattica ancestrale autorizzava il dubbio che si possa inceppare il meccanismo più in voga nel gioco contemporaneo – il vorticoso attacco in massa, del quale Pioli è autorevole profeta – se chi lo dovrebbe innescare viene sottoposto a sorveglianza ravvicinata. In realtà l’esito obbediva soprattutto a un concetto che non è sofisma: non tutti gli interpreti hanno identici tecnica e valore, come Leao ha prontamente dimostrato. Ora è chiamato alla controprova immediata, nel suo Portogallo. Dopo la catena di guai fisici dell’ultima settimana, cui si è aggiunto ieri sera l’infortunio di Rebic (distorsione alla caviglia), l’assenza di quattro titolari complica il duello di martedì in casa del Porto, quasi decisivo per conservare ragionevoli speranze di resistere in Champions, e rende fondamentale proprio l’ispirazione del ragazzo di Almada.
Le pagelle di Milan-Verona: Leao fa cose decisive, Kalinic con l’esperienza
di
Franco Vanni
16 Ottobre 2021
L’importanza di Ibra
Non meno importante si preannuncia Ibrahimovic, fresco quarantenne: il rodaggio, dopo un mese di riparazione del tendine ammaccato, ha funzionato e il miracoloso campione, sfiorato un gol d’autore in diagonale, si è pure inerpicato, tentando una rovesciata plastica, ad altezze acrobatiche vietate a chi non abbia un fisico integro. Pioli lo ha schierato per qualche minuto anche in coppia con Giroud: è difficile che il tandem venga varato dall’inizio ed è più probabile che uno dei due veterani cominci in panchina, ma intanto il mazzo delle alternative tattiche si è arricchito. Della serata a San Siro, riempita da 42 mila spettatori, va annotata la ripresa di abitudini dimenticate a porte chiuse: la polizia ha evitato uno scontro che gli ultrà veronesi stavano cercando vicino alla metropolitana e Barak, sul rigore, è stato bersagliato dai laser.
Milan-Hellas Verona 3-2 (0-2)
Milan (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Tomori, Romagnoli, Ballo-Touré; Bennacer (32′ st Ibrahimovic), Kessie; Saelemaekers (1′ st Castillejo), Maldini (1′ st Krunic), Rebić (36′ pt Leao); Giroud (37′ st Tonali). (96 Jungdal; 14 Conti, 46 Gabbia, 20 Kalulu, 24 Kjær, 64 Pellegri). All.: Pioli.
H. Verona (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini (1′ st Sutalo), Günter, Casale; Faraoni, Ilic;, Veloso (15′ st Tamaze), Lazovic; (34′ st Cancelleri); Barak, Caprari (15′ st Simeone); Kalinic; (18′ st Lasagna). (22 Berardi, 1 Pandur, 15 Çetin, 23 Magnani, 31 Sutalo, 24 Bessa, 78 Hongla, 20 Rüegg). All.: Tudor.
Arbitro: Prontera di Bologna.
Reti: nel pt 7′ Caprari, 24′ Barak (rigore), nel st 14′ Giroud, 31′ Kessie (rigore), 33′ Gunter (autogol) Angoli: 5-3 per il Milan.
Recupero: 2′ e 4′.
Ammoniti: Ceccherini per comportamento non regolamentare, Kalinic, Veloso, Ballo-Touré per gioco falloso.
Spettatori: 40.128